Consigli, stile & design
Pareti, soffitti, campiture e stencil: piccola guida al giusto pennello
La settimana scorsa abbiamo parlato di tinteggiature. Ora focalizziamoci sull’attrezzatura principale: il pennello. Che non è una scelta facile. Il primo consiglio è di usare il pennello classico quando le pareti sono ricche di discontinuità o di elementi architettonici che ne riducono la superficie piana. È utile anche a chi tinteggia per la prima volta (buona norma iniziare con il soffitto e poi passare alle pareti perimetrali) perché risulta più facile dosare la quantità di pittura applicata.
La pennellessa a testa dritta e obliqua è ideale per le rifiniture, ha una sezione rettangolare, piatta o larga e una larghezza tra i 3 e i 10 centimetri. Va utilizzata per stendere colle, vernici di finitura o tecniche pittoresche.
Per i radiatori occorre un modello piatto con testa angolata all’altezza della ghiera: il manico lungo permette di arrivare nelle zone poste dietro i radiatori. Il plafoncino è idoneo per imprimiture su superfici ampie, avendo dimensioni dai 12 ai 18 centimetri e uno spessore dai 3 ai 6 centimetri.
Il pennello tondo serve per pitturare agiatamente gli angoli ed è strumento perfetto per la tecnica dello stencil.
Con il rullo si affrontano grandi pareti in tempi stretti: il cilindro imperniato su un asse collegato a un’impugnatura e rivestito di pelo morbido permette di tinteggiare superfici anche non perfettamente lisce. Esistono anche le varianti a nido d’ape e di piccole dimensioni.