La Voce delle Agenzie
D’Agostini: «Non si acquistano più case, e serve un supporto per i commercianti»
«Ho notato una flessione nell’acquisto delle prime case. Sono in crisi anche i negozi in centro città». I motivi sono diversi e li analizza Gian Guido D’Agostini, titolare dell’agenzia immobiliare Invest srl in via Mazzini 33 a Piacenza. «Innanzitutto l’infausto aumento dei costi dovuto all’inflazione ha provocato una caduta d’interesse da parte di chi acquistava la prima casa in alternativa all’affitto. Fino a un paio d’anni fa, confrontando una rata di mutuo e un mensile d’affitto, la differenza era poca. Questo aveva permesso anche a parecchie famiglie di estrazione medio-bassa di diventare proprietarie della propria abitazione. Oggi, invece, una rata di mutuo può arrivare a 700 euro mensili al posto di circa 500».
In compenso sono lievitati gli affitti, sia come canone di locazione, sia nelle richieste. Tale direzione è intrapresa anche a causa di timori. Continua D’Agostini: «C’è una guerra in Europa che a mio parere non dovrebbe esistere. Esiste invece la probabilità che aumenti ancora il costo del denaro, una manovra che trovo incomprensibile in questo momento di stagflazione. Frena pure la direttiva green europea, soprattutto sull’acquisto delle vecchie case che si ritiene non abbiano un “giusto” efficientamento energetico». Situazione allarmante anche per il mercato commerciale riferito ai negozi nelle strade centrali. «Ci si è resi conto che un bel negozio non riesce più a sostentare una famiglia, mentre un tempo permetteva di far studiare i figli. Se i commercianti piacentini lasciano chiuse le botteghe, un motivo ci sarà. Forse servirebbe un’agevolazione, ad esempio una cedolare secca come per gli appartamenti. Le vetrine vuote rendono angosciante la città».