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Contratti di locazione: «Importante essere guidati verso la soluzione più conveniente»
Un immobile da locare porta al proprietario una conveniente entrata mensile. È tuttavia consigliabile, prima di procedere, valutare le tipologie contrattuali esistenti. Esamina le varie soluzioni Davide Villaggi di Prima Casa, agenzia immobiliare in via Vittorio Veneto 54/E a Piacenza.
Il contratto di locazione a canone libero è poco vincolante. Conosciuto come “4 + 4”, ha durata di 4 anni e alla conclusione dell’ultimo anno, salvo disdetta nei termini di legge, si rinnova automaticamente per altri 4 anni.
In alternativa al contratto a canone libero ci sono i contratti a canone concordato. In questa categoria rientrano i contratti a canone agevolato, i contratti transitori ordinari e i contratti per studenti universitari. In questa categoria di contratti il proprietario dell’immobile non può scegliere liberamente il canone di locazione mensile ma deve tenere conto dei parametri indicati nell’Accordo territoriale che ogni Comune fissa. Questa tipologia prevede agevolazioni fiscali: tassazione ridotta con cedolare secca del 10% e riduzione dell’imposta Imu del 25% per il proprietario. Vengono eliminati i versamenti delle imposte di bollo e di registro e l’inquilino può inoltre usufruire della detrazione fiscale in base alla fascia reddituale.
Le locazioni a canone agevolato offrono vantaggi fiscali e pigioni calmierate. La durata può essere di 3, 4, 5 o 6 anni e alla prima scadenza, se non c’è un accordo specifico tra le due parti, vi è un rinnovo automatico di 2 anni. Scaduto anche tale termine, ciascuna delle parti può scegliere se attivare la procedura di rinnovo a nuove condizioni oppure comunicare la rinuncia con lettera raccomandata, almeno sei mesi prima della scadenza.
Per esigenze specifiche temporanee (non turistiche) con durata massima di 18 mesi si può stipulare il contratto di locazione transitorio ordinario a uso abitativo. L’esigenza può riguardare sia il proprietario (ad esempio in procinto di ristrutturare l’immobile), sia l’inquilino (motivi di lavoro o studio). Il proprietario può beneficiare di riduzioni del costo di Imu, Irpef e imposta di registro.
Il contratto transitorio per studenti universitari è molto flessibile: può variare da un minimo di 6 mesi a un massimo di 3 anni. Alla scadenza del contratto, il rinnovo è automatico per la medesima durata precedentemente pattuita, salvo disdetta da comunicare 1 o 3 mesi prima al proprietario. Anche in questo caso sono previste agevolazioni fiscali sia per il proprietario che per lo studente in sede di dichiarazione dei redditi.
Villaggi conclude l’intervento: «Il nostro servizio per le locazioni è a disposizione per soddisfare ogni esigenza e per consigliare la tipologia di contratto più conveniente. In particolare, ci occupiamo di stesura del contratto, redazione completa della pratica e registrazione telematica sul sito dell’Agenzia delle Entrate. Gestiamo rinnovi, proroghe, cessioni e risoluzioni».