1/2 foto

La Voce delle Agenzie

Davide Villaggi: "Nel mercato immobiliare un calo fisiologico"

“Non dovrebbe impensierire la flessione che molto probabilmente registreremo alla fine di quest’anno nel mercato immobiliare”. La previsione arriva da Davide Villaggi ed è frutto di un’analisi della situazione passata e presente a livello nazionale e locale. L’esperienza trentennale di Villaggi, titolare dell’agenzia immobiliare Prima Casa sita a Piacenza in via Vittorio Veneto 54/E, offre un punto di vista sia tecnico, sia ricavato da percezioni.

L’esperto parte dai dati nazionali: “Nei primi sei mesi del 2023 si è registrato in Italia un calo dell’8,7 per cento delle compravendite di abitazioni rispetto allo stesso periodo del 2022. Sono passate da 303.375 a 277.052. Il numero delle transazioni è diminuito progressivamente nel corso dei mesi, avendo registrato un segnale negativo del 2,7 per cento nel primo bimestre 2023, del 4,8 per cento nel primo trimestre 2023 e del 12 per cento nel secondo trimestre 2023. Tali dati statistici sono stati resi noti a ottobre dal Consiglio nazionale del Notariato sulla base delle rilevazioni effettuate attraverso i dati statistici notarili (Dsn)”.

Il comparto locale pare seguire il trend di quello nazionale. I numeri precisi si sapranno a fine anno. Tuttavia la flessione, secondo i dati parziali ufficiosi, appare inevitabile. Il calo arriva in seguito a un periodo di grande lavoro per le agenzie immobiliari e per il comparto in generale. Continua Villaggi: “Le compravendite dopo la pandemia sono aumentate in maniera considerevole. Il 2020 e il 2021 sono stati anni straordinari e anche il 2022 ha confermato la crescita del 6,7 per cento rispetto all’anno precedente. Il 2023 si sta rivelando un anno più difficile. Gli aumenti dei tassi d’interesse per i mutui e dei costi delle materie dovuti alle tensioni internazionali hanno purtroppo contribuito a rallentare l’andamento positivo del settore immobiliare”.

Riguardo ai tassi d’interesse, una riflessione giunge dal passato: “Non si erano mai visti tassi così bassi, dell’1 per cento o addirittura dello 0,50. Logico che gli aumenti siano difficili da assimilare. Soprattutto perché sono stati repentini. Storicamente, una trentina d’anni fa, ricordo tassi perfino del 15 per cento”. Ci si potrebbe quindi abituare all’attuale 3-4 per cento. Contando che oggi le banche concedono i prestiti, mentre una decina d’anni fa erano crollati i finanziamenti.

Riguardo ai valori degli immobili, Villaggi osserva: “Dopo un lungo periodo di calo, si sta assistendo negli ultimi due anni a una lieve inversione di tendenza e a un leggero innalzamento dei prezzi in quasi tutte le zone della città. Gli aumenti sono da attribuire agli immobili di nuova costruzione, mentre rimangono ancora penalizzate le abitazioni da ristrutturare. Alcune parti del centro storico stentano a riprendersi, mentre le zone del semicentro e della periferia mostrano segnali incoraggianti”.